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Potete tagliare tutti i fiori, ma non potete impedire alla primavera di ritornare (Mao tse-tung)

giovedì, dicembre 08, 2005

Chi è povero..Paga

Il Protocollo di Kyoto doveva porre un limite alle immissioni dei Paesi più industrializzati, è stato sottoscritto nel febbraio 2005 circa 6 anni dopo la prima stesura.
Ovviamente il paese più industrializzato, l'America, non ha accettato questo "terribile freno all'economia".
Sarebbe giusto, quindi, che coloro i quali continuano ad ignorare il problema ne pagassero direttamente le conseguenze...
Ma non è così che "ragiona" la Natura, se mai le cose fossero andate in questo modo, non saremmo arrivati a questo punto.
Gli effetti del cambiamento climatico (se così si può chiamare) si fanno sentire sulle popolazioni che per secoli hanno avuto a che fare con territori avversi e che quindi non hanno mai potuto raggiungere livelli di sviluppo, industriale ed economico, pari agli U.S.A o l'Europa.
Quei popoli che, ciclicamente, si sono trovati a dover ricostruire intere città a causa della forza distruttiva (tutta naturale) di cicloni, alluvioni, terremoti ecc. Ora la ciclicità di questi eventi è aumentata, come se fossimo nella parte più centrale di una spirale (in cui tutto si fonde).
Gli effetti dell'inquinamento delle società industrializzate ricadono, quindi, sui popoli che tutt'ora vivono dei frutti della terra, e che, più di ogni altro popolo, vive e osserva la madre terra, perchè da essa ne ricavano la vita.
Ieri alla conferenza mondiale sul clima, una rappresentanza degli Inuit ha chiesto che gli Stati Uniti mitighino l'effetto del cambiamento climatico sulle loro regioni.
Viene denunciato lo stato in cui l'Alaska si trova in questo momento, lo scioglimento del Permafrost (strato di suolo ghiacchiato su cui poggiano le loro case), l'aumento delle valanghe e delle precipitazioni minacciano direttamente questo popolo.
Inoltre le ricadute di queste variazioni si fanno sentire anche sul comportamento e la dieta delle specie che vivono o migrano in quelle regioni oltre che sulla biodiversità.

3 commenti:

Unknown ha detto...

hi1 its cinzia
anche io sono italiana. e interesante il tuo blogg, mi piache

grazie per scrivere e legere il mio, infantile ma.... tutto lavoro di highschool :P

piacere di conocerti

Unknown ha detto...

salve come va? sono cinzia anche io sono italiana

grazie per legere il mio blogg mi ai dato la oportunita de avere piu puntejo per clase di inglese :P

un blogg molto interesato il tio, mi piace molt.
be piacere di conocerti

Anonimo ha detto...

Bene, bene marcaggio via cavo!


Strano che gli americani si arricchiscano sulle spalle dei più deboli!!!Strano pure che inquinino in casa dei più deboli!!!
Che dire...sarà un ulteriore motivo per non essre filoamericani e capire che ci stanno rovinando tutti! Non se ne può più, bisogna fermarli, come? In teoria ci sarebbe la cara vecchia Europa: se solo ci coalizzassimo per creare un'alternativa agli USA!