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Potete tagliare tutti i fiori, ma non potete impedire alla primavera di ritornare (Mao tse-tung)

giovedì, marzo 29, 2007

L'areo e l'impatto

14-3 Aereo--> ciudad del Mexico
Eccomi sull'aereo,
penso che non mi sveglierò più vedendo alberi fitti e sentendo il rumore delle scimmie in quell'atmosfera sospesa nel vuoto. Penso che non vedrò più quelle persone sorridenti e semplici. Vengo strappato da una realtà per precipitare in un altra, la mia di sempre, quella dell'Andrea, così, come tutti lo conoscono. La stessa realtà che questo mese e mezzo mi tornava alla mente con distacco e a volte malinconia, ma mai mi proeccupava. Questi gironi sono stati fantastici, indimenticabili, dall'Atlantico al Pacifico, provando differenti coste e differenti odori e sabbie. Il saluto agli amici, triste e freddo, belle parole ma nulla in confronto a ciò che sento. Ieri sera, pancia dolorante, valigia in costruzione, arrivavano ad uno ad uno nella mia camera, come Re magi, portandomi doni. Mi dicevano due o tre parole, un abbraccio, un bacio.. meno forti di ciò che meritavano. Chiudo gli occhi e rivedo colori, visi, alberi, il cielo, le guance rotonde e rosse, i visi moreni e quegli occhi brillanti e scuri, che come abbagli restano nella mie mente.

15-3 Madrid aeroporto
IL contatto con la civiltà.. Mi accorgo di quanto ero lontano solo ora, seduto, di fronte ad italiani dall'accento emiliano presi da discorsi banali circa la voglia di tornare a casa e di bere un caffè VERO..Non so definire la sensazione che provo, ma sembra di atterrare a piedi nudi sulla ghiaia dopo un salto... dolore rapido e pungente che fa vacillare. Giravo per l'areoporto e pensavo ad Esteban e alla sua reazione se un giorno si trovasse in un posto come questo. Penso ai suoi -Aah- e -DeVERAS!!- pieni di stupore mentre ascoltava la descrizione delle mie giornate in italia. Mentre dorme ora, nella sua aldea, porto con me il suo ricordo pieno di gioia, porto la sua tela ricamata a mano dalla moglie con il mio nome, la data e il nome della sua aldea. Me l'ha regalato ieri prima di partire. Ricordo mi diede la mano 4 volte per ringraziarmi e salutarmi. Adesso intorno a me cellulari, giacche e cravatte, ordine, occhiali, bei vestiti sopra a belle scarpe stanno li ad arrichire persone vuote.

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