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Potete tagliare tutti i fiori, ma non potete impedire alla primavera di ritornare (Mao tse-tung)

giovedì, gennaio 10, 2008

Canna Fumaria

Il collegamento era sottile, una parete, un soffitto. Una parentela. Infanzia comune, pochi anni di differenza. Si giocava nel cortile delle nostre case popolari, si facevano battaglie con acqua, sassi, lanciati con il sorriso in bocca. Un gruppo di piccoli bischeri allegri di età e situazioni diverse. Erano estati, pomeriggi dopo la scuola. Sempre al limite delle regole imposte dai genitori. L'epoca in cui non si poteva uscire dal cortile i giochi si svolgevano nella strada appena di fronte al cancello, quando non si poteva andare oltre la strada si facevano fughe per tutto il quartiere. Il cancello era la nostra porta da calcio, la nostra rete da pallavolo, una metà campo con la ghiaia, l'altra divisa da un marciapiede. Il cancello era il limite per tutto, tra il gioco e la realtà, tra la sicurezza e l'ignoto. Il cancello... nessuno aveva le chiavi e regolarmente si scavalcava, chi con un solo balzo, chi doveva impegnarsi in una arrampicata a più prese. Sempre insieme mentre il sole estivo scaldava i muretti marroncini, i marciapiedi di cemento grigio quadrettato, le sbarre del cancello arancione. Alla sera a casa si continuava a comunicare io e lui avevamo scoperto che urlando contro al muro ci si riusciva sentire tramite la canna fumaria, avevamo un codice fatto di bussate nei muri. A lui bastava pestare i piedi nel pavimento 2 colpi e io sarei salito a giocare, i miei due colpi fatti con la scopa sul soffitto erano la mia domanda "posso venire?". Quasi sempre era si...un colpo sul pavimento. Si cresceva insieme. Si cresceva in fretta. la scuola, le ragazze, il suo trasloco. Niente ci divideva, bastavano due secondi di contatto e si tornava in sintonia, nascevano discussioni su musica, politica, religione, anticlericalismo, anarchia... I miei amici erano diventati i suoi amici e i suoi amici i miei. Avevamo tutti e due la barba, avevamo tutti e due la ragazza, bevevamo tutti e due un sacco di birra. Un giorno la luce di Dio è scesa su di lui illuminandolo, lo stava aspettando e quando l'ho visto era felice e io per lui. La canna fumaria che ci ha sempre uniti si è allungata tantissimo, troppo... a volte non riesco più a capire il suono delle sue parole lontane, e mi appiccico con tutta la forza al muro per non perdere il contatto con lui, ma nella mia mente, sempre torna la domanda "Does god guide us or blind us?"

Foto scattata dal balcone di casa mia nel 2003
effetto Bagliore, ripigmentata in pastello

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Già..col tempo la corda che unisce due persone piano piano si assottiglia, le vere e vecchie amicizie diventano utopie e ricordi rimpianti dai colori sfumati.
Quando si cresce si è consapevoli che non si potrà più provare questo tipo di amicizia perchè ognuno pensa sempre più a sè e poco alla gioia che porta una vera amicizia. Si danno rapporti per scontanto non rendendosi conto che l'amicizia non è scontata ma va rinnovata minuto per minuto. Si perde la voglia di amare, amare veramente solo per il gusto di farlo. Si perde la vera definizione di "condividere" se stesso con l'altro..si perde tanto e poco si acquista!
Ps:Ma chi è questo vicino..forse Cruz?
Pasticciera

La Zingara Irrequieta ha detto...

mi ha percorsa un brivo, misto di gioia e tristezza!

Anonimo ha detto...

Andre, ma sei sicuro di essere DAVVERO felice per lui?...perchè credo che il punto sia proprio lì.

Te lo chiedo perchè quando ho davvero visto e compreso la felicità di mio fratello, la rabbia e l'invidia per il suo cambiamento che cambiava anche me, era sparita!
C.

Anonimo ha detto...

Sono belle le immagini raccontate,sembra di vedervi giocare al confine fra il legale e l'illegale.Tra il consentito e il proibito.Tra la trasgressione e il consenso.E' un'immagine di vita quotidiana, vita che ti obbliga a fare delle scelte.
La canna fumaria si sarà anche allungata, ma una vera amicizia sopporta distanze eterne, la vera amicizia non implica necessariamente lo stesso modo di vedere le cose, non significa essere in accordo in tutto, anzi, spesso è più forte quando ci sono disaccordi, incomprensioni che però uno sguardo,un sorriso, il saper che le sue idee sono una sua e una tua ricchezza, fa si che amici si è e si rimane. Rispettare le scelte fatte è un legame che unisce e rinforza l'amicizia.
Ho avuto un grandissimo amico (A.S) che non era come me, ma non ci siamo mai allontanati pur avendo modi diversi di vedere e sentire le cose.Ci raccontavamo i nostri punti di vista ed ognuno accettava l'altro senza pretendere di cambiarlo.

anarcoecologo ha detto...

Non è l'amicizia ad essere in dubbio