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Potete tagliare tutti i fiori, ma non potete impedire alla primavera di ritornare (Mao tse-tung)

giovedì, ottobre 17, 2013

zo' dal pirol

Mi sono accorto di essere diventato adulto in due momenti diversi.
La prima volta è stata dura, come una secchiata d'acqua fredda usciti da una sauna. Da figlio, ho smesso per un periodo di essere di rango inferiore in famiglia, per amministrare e monitorare una situazione famigliare difficile. Il figlio prevale sul genitore. Il tutto senza preavviso.. capita. e basta.
La seconda è stata quando sono diventato genitore.
E non sono diventato genitore quando è nato mio figlio.. mi ci è voluto un po', qualche mese. Sono passato dall'adorazione, al gioco, alla comprensione.
Mi rendevo conto che per la prima volta io e la mia compagna, stavamo amando una terza persona insieme. Io amo lei, lei ama me, io amo lui, lei ama lui.
Con il tempo è il rapporto tra i verbi ha perso equilibrio.
Io amo lei, lei ama lui, io amo loro... lei si accorge che ci sono.
Penso che il mondo definisca questo stadio come "amore maturo" : momento in cui si sa di amarsi senza per questo fare quel carnet di cose che fanno gli innamorati. Un anziano del condominio dove abitavo definiva questa fase come "t'iè cascà zo' dal pirol" .. non mai ben capito il vero significato, ma il senso era esattamente questo: giù dal piedistallo, ora lo capisco. Poi il tempo e le cose annacquano, stemperano e fanno cambiare punto di vista.
Se si continua a volere le stesse cose di prima si finisce per essere etichettati "immaturi"
Ho capito diverse cose in queste fasi..

Ho capito alcune di quelle cose che da piccolo mi chiedevo perchè gli adulti non capissero.
Ho dato risposta a domande di quando ero ragazzino.
Ho capito perché i genitori si ammosciano dovendo crescere i propri figli, mettendo da parte quelle passioni, quella voglia e quella motivazione che caratterizzano molti pre-adulti. Si passa per una lunga fase di assestamento e doveri, doveri ed assestamenti tutto contornato da grandi gioie, certo, ma si entra in questo ciclone da cui non so ancora come ne usciremo.. chi sarò ? chi saremo?
Ho capito perfino perchè molte madri perdano la passione per lo sport e per il movimento dopo essere diventate MADRI.
Quando la mia mi diceva che era bravissima a giocare a palla, io non le ho mai creduto, ho sempre pensato che al massimo giocasse a palla come Amanda Sandrelli mostrava a Troisi in "non ci resta che piangere"
Niente di più di un lento lancio in alto della palla per poi riprenderla al volo. Provare provare provare provare provareeee.
Invece no.
Mia madre poteva essere meglio di Mila e Shiro, ma i doveri e gli assestamenti.
I doveri e gli assestamenti.
E' quel momento in cui si cessa di essere per diventare.. quell'attimo incomprensibile ed inafferrabile dalla mente umana, quel calcio in culo che ti arriva mentre stai raccogliendo il ciuccio di tuo figlio con il sorriso ebete di un padre in adorazione. Quella è l'essenza.
Ti giri per capire chi? cosa e perchè?
Ma sai di essere l'unico responsabile. Scuoti la testa e dopo un ora di pianto di tuo figlio ti si apre il cuore per il suo sorriso, per il suo primi dentini e per averli imparati ad usare sulla tua mano.
Mentre si gira nel ciclone è meglio concentrarsi su ciò che si ha vicino e goderne ogni attimo, continuando a ruotare   ruotare    ruotare
E se quando ne uscirò avrò la pancia e avrò perso i capelli, racconterò poi alla prole che ero uno sportivo.. e non mi crederanno.

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