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Potete tagliare tutti i fiori, ma non potete impedire alla primavera di ritornare (Mao tse-tung)

venerdì, gennaio 20, 2006

Innevamento Artificiale

Sempre più località sciistiche utilizzano l'innevamento artificiale per garantirsi stagioni più lunghe e maggiori guadagni.
Da sempre dove l'uomo guadagna la natura ne paga le conseguenze.
La neve artificiale è prodotta grazie ad acqua, energia e addittivi.
Viene infatti aggiunto un battere (Pseudomonas syiringae o Escherichia coli) come agente di nucleazione, per facilitare la cristallizazione dell'acqua anche a temperature non ottimali (-3°C)
Non sono documentati danni a breve termine prodotti da tali batteri, ma sembra che a lungo termini incidano sia sulla carica batterica totale, che sulla vegetazione. La neve artificiale, cristallizzando in modo diverso da quella naturale, è più compatta. Questo comporta una minore penetrazione di aria (utile alla vegetazione, sottostante il manto nevoso) e un minore effetto "barriera", quindi un abbassamento della temperatura a ridosso del suolo.
Inoltre, questa neve tende a durare fino a 2 settimane in più del normale, ritardando la ripresa vegetativa delle specie montane.
Un altro impatto è dato dall'acqua utilizzata. I cannoni solitamente attingono da ruscelli e bacini di raccolta d'acqua. Viene quindi riversata sul suolo montano una quantità di nutrienti anomala rispettoalle acque povere di nutrienti tipiche delle precipitazioni atmosferiche (Wipf et al., 2001)
Vengono quindi avvantaggiate specie con apparati radicali corti (anzichè ampi) aumentando l'erosione ed il rischio di frane.
Tutto questo comporta una modificazione della flora, alterando un'equilibrio già difficile e riducendo la diversità biologica (Cernusca 1992).

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