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Potete tagliare tutti i fiori, ma non potete impedire alla primavera di ritornare (Mao tse-tung)

domenica, aprile 12, 2009

Pallini di Klimt

Forse si nota quando il cervello mi esce dalla testa, si allontana.. sta a distanza da di qualche metro e si vergogna come un'adolescente in gita con i genitori. Mi sa che la mia faccia assuma un espressione ebete, bocca leggermenete aperta e occhi che vedono e non guardano, un ciuffo di capelli che arriva quasi sugli occhi e qualche movimento delle sopracciglia per dimostrare interesse. Queste fughe le ho spesso quando non vorrei averle, mi accorgo di essere io quello sbagliato e non le persone che mi stanno intorno parlando di cose a caso, probabilmente anche interessanti, se fossi capace di rimanere li con la testa ed interessarmene. Si sentiva un brusio continuo, un vociare disconnesso proveniente da individui con il giubbotto di pelle.. tantissimi giubbotti di pelle con bicchieri di vino, sigaretta e chissà quante storie da raccontare che sicuramente sarei curioso di sapere, se solo riuscissi a superare il forte rifiuto che ho. Migliaia di coppie di occhi scrutavano culi, bocche, tette e occhi, movimenti, abbigliamneto e occhiali da sole appoggiati all'italiana. Tutti a distanza. Si la primavera è iniziata e certo abbiamo bisogno di questo. Fossimo cani almeno saremo più espliciti. Ad annusarci il culo scodinzolando e guaendo per la gioia. Saremo di sicuro più onesti con noi stessi. Invece, noi creature evolute, mica animali!, andiamo avanti a Spritz da 2euro cinquanta i più carini prendono vino bianco e i carini più alla mano vino rosso corposo e si sta li a danzare su una sonata di piano in quattro quarti, lenta come gli ultimi 80cent di benzina erogati dal distributore. La mente si riempie di immagini campionate, che vanno a formare i sogni. Frammenti di vissuto che la mente rielabora come piace a lei mandando deliberatamente a fare in culo il mondo e le sue convenzioni. Così immerso in un mondo a colori pastello con pallini fluttuanti come bolle di sapone e colorate come i dipinti di Klimt navigo sulla pelle liscia, morbida e profumata di una donna bellissima senza nome acarezzandole l'ombelico con il naso affondando le mani nei suoi fianchi. E in fondo è per questo che non mi dispiace quando interrompo la danza in quattro quarti per andarmene a letto, sconvolgendo gli equilibri di chi, invece, ci conta.

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